Comunemente noti come acidi della frutta, gli alfa idrossiacidi sono l’elemento più importante di un peeling chimico, base fondamentale per ogni trattamento viso curativo.
Applicati sulla pelle, sono in grado di rompere i legami che uniscono le cellule epidermiche (i cheratinociti), favorendo la desquamazione (o esfoliazione) cutanea e rendendo la superficie maggiormente penetrabile e recettiva ai trattamenti successivi.
Nonostante l’epidermide (lo strato più superficiale della nostra pelle) si rinnova completamente ogni 28 giorni circa, ci sono degli “impedimenti” a questo turnover naturale, come l’invecchiamento, inquinamento o fattori di infiammazione della cute, come acne e batteri.
L’esfoliazione contribuisce, quindi, a:
- migliorare l’aspetto delle linee superficiali e delle rughe;
- aumentare la luminosità della pelle;
- favorire la decolorazione delle macchie scure;
- levigare le cicatrici, rendendole meno evidenti; 
- promuovere la sintesi di collagene, acido ialuronico e il flusso sanguigno;
- aumentare l’assorbimento di altri attivi presenti nel cosmetico.

L’esfoliazione diviene più profonda e viene usata in ambito dermatologico e medico-estetico, con un’alta concentrazione di acidi, utilizzabile solo in ambito medito, nel trattamento di:
-	rugosità della pelle; 
-	fotoinvecchiamento e macchie senili;
-	discromie e iperpigmentazioni (macchie scure della pelle), come il melasma, il cloasma o l’iperpigmentazione postinfiammatoria;
-	cicatrici;
-	acne e cicatrici da acne;
-	smagliature e verruche.
Gli alfa-idrossiacidi sono gli esfolianti chimici più utilizzati nelle varie procedure dermatologiche e cosmetiche, derivati da elementi di origine vegetale, sono sostanzialmente 6:
    L’Acido Glicolico, estratto dalla canna da zucchero;
    L’Acido Citrico, estratto dagli agrumi;
    L’Acido Malico, estratto dalle mele;
    L’Acido Tartarico, estratto dall’uva;
    L’Acido Lattico, presente nei latti fermentati;
L’acido Mandelico, derivato dalle mandorle.
La loro utilità in ambito estetico è data dalla capacità di compromettere i rapporti tra le membrane cellulari dei cheratoniciti, alterando la normale struttura delle giunzioni intercellulari (chiamate desmosomi). Tale attività – a seconda della concentrazione di acido utilizzata – può quindi determinare effetti biologici e cutanei differenti a seconda degli intenti e delle procedure di preparazione.
L’acido glicolico e quello lattico sono i più efficaci e molte volte vengono utilizzati anche in piccolissime percentuali in prodotti cosmetici di uso quotidiano.
Le concentrazioni di acido superiori al 30% può essere utilizzata solo in ambito medico, poiché altera lo strato corneo e il ph della pelle.
QUALE SCEGLIERE?
Se l’acido glicolico è sicuramente il più facile da reperire in commercio è anche perché può essere utilizzato come primo step per il trattamento di più problematiche:
-	trattamento di macchie scure solari o senili, in abbinamento a sieri e creme schiarenti e depigmentanti;
-	trattamento di rughe d’espressione, in aggiunta all’acido ialuronico, per un effetto levigante e rimpolpante allo stesso tempo;
-	trattamento di pelle ispessita e acneica, seguito da acido salicidico o principi attivi antibatterci e astringenti.
Un peeling superficiale, con concentrazione inferiore al 30% di aha, può essere utilizzato in classiche sedute estetiche, per potenziare qualunque trattamento viso.
Un peeling molto blando, con concentrazione interiore al 15% di aha, si può utilizzare anche a casa, avendo cura di seguire attentamente le indicazioni di protocollo di trattamento.
COSA NON FARE MAI QUANDO SI STANNO ESEGUENDO TRATTAMENTI CON AHA
-	esporsi al sole o sottoporsi a lampade abbronzanti: gli aha sono foto sensibilizzanti,  svolgendo un’azione esfoliante, lasciano la tua pelle “nuda” e sensibile ai raggi uva e uvb.
-	Esporsi a fonti di calore anomale: no a saune e bagni turchi, subito dopo i trattamenti. Meglio far passare qualche giorno o completare il ciclo.
-	Evitare sbalzi termici: troppo caldo, troppo freddo. La pelle reagisce infiammandosi.
-	Se state usando un prodotto ad uso domestico, non superate mai i tempi di posa indicati sul prodotto e non tentate usi impropri: è efficace proprio perché è un acido da non sottovalutare!
COSA FARE DOPO UN PEELING - TRATTAMENTO CON AHA
-	Applicare sempre il siero indicato per il trattamento da seguire.
-	Idratare costantemente la pelle trattata: potreste avvertire un effetto di secchezza notevole se il trattamento è ben fatto, quindi scegliete una crema ricca ed elasticizzante.
-	Lasciare almeno 5 – 6 giorni tra un trattamento e l’altro;
-	Utilizzarlo a cicli, possibilmente solo nelle stagioni più fredde, per arrivare in primavera con una pelle radiosa e protetta.
Per il corretto utilizzo dei peeling AHA, leggete l’articolo dedicato:
PEELING AHA FUNZIONA? COME LO UTILIZZO?

Comunemente noti come acidi della frutta, gli alfa idrossiacidi sono l’elemento più importante di un peeling chimico, base fondamentale per ogni trattamento viso curativo.

Applicati sulla pelle, sono in grado di rompere i legami che uniscono le cellule epidermiche (i cheratinociti), favorendo la desquamazione (o esfoliazione) cutanea e rendendo la superficie maggiormente penetrabile e recettiva ai trattamenti successivi.

Nonostante l’epidermide (lo strato più superficiale della nostra pelle) si rinnova completamente ogni 28 giorni circa, ci sono degli “impedimenti” a questo turnover naturale, come l’invecchiamento, inquinamento o fattori di infiammazione della cute, come acne e batteri.

L’esfoliazione contribuisce, quindi, a:

– migliorare l’aspetto delle linee superficiali e delle rughe;

– aumentare la luminosità della pelle;

– favorire la decolorazione delle macchie scure;

– levigare le cicatrici, rendendole meno evidenti;

– promuovere la sintesi di collagene, acido ialuronico e il flusso sanguigno;

– aumentare l’assorbimento di altri attivi presenti nel cosmetico.

L’esfoliazione diviene più profonda e viene usata in ambito dermatologico e medico-estetico, con un’alta concentrazione di acidi, utilizzabile solo in ambito medito, nel trattamento di:

  • rugosità della pelle;
  • fotoinvecchiamento e macchie senili;
  • discromie e iperpigmentazioni (macchie scure della pelle), come il melasma, il cloasma o l’iperpigmentazione postinfiammatoria;
  • cicatrici;
  • acne e cicatrici da acne;
  • smagliature e verruche.

Gli alfa-idrossiacidi sono gli esfolianti chimici più utilizzati nelle varie procedure dermatologiche e cosmetiche, derivati da elementi di origine vegetale, sono sostanzialmente 6:

    L’Acido Glicolico, estratto dalla canna da zucchero;

    L’Acido Citrico, estratto dagli agrumi;

    L’Acido Malico, estratto dalle mele;

    L’Acido Tartarico, estratto dall’uva;

    L’Acido Lattico, presente nei latti fermentati;

L’acido Mandelico, derivato dalle mandorle.

La loro utilità in ambito estetico è data dalla capacità di compromettere i rapporti tra le membrane cellulari dei cheratoniciti, alterando la normale struttura delle giunzioni intercellulari (chiamate desmosomi). Tale attività – a seconda della concentrazione di acido utilizzata – può quindi determinare effetti biologici e cutanei differenti a seconda degli intenti e delle procedure di preparazione.

L’acido glicolico e quello lattico sono i più efficaci e molte volte vengono utilizzati anche in piccolissime percentuali in prodotti cosmetici di uso quotidiano.

Le concentrazioni di acido superiori al 30% può essere utilizzata solo in ambito medico, poiché altera lo strato corneo e il ph della pelle.

QUALE SCEGLIERE?

Se l’acido glicolico è sicuramente il più facile da reperire in commercio è anche perché può essere utilizzato come primo step per il trattamento di più problematiche:

  • trattamento di macchie scure solari o senili, in abbinamento a sieri e creme schiarenti e depigmentanti;
  • trattamento di rughe d’espressione, in aggiunta all’acido ialuronico, per un effetto levigante e rimpolpante allo stesso tempo;
  • trattamento di pelle ispessita e acneica, seguito da acido salicidico o principi attivi antibatterci e astringenti.

Un peeling superficiale, con concentrazione inferiore al 30% di aha, può essere utilizzato in classiche sedute estetiche, per potenziare qualunque trattamento viso.

Un peeling molto blando, con concentrazione interiore al 15% di aha, si può utilizzare anche a casa, avendo cura di seguire attentamente le indicazioni di protocollo di trattamento.

COSA NON FARE MAI QUANDO SI STANNO ESEGUENDO TRATTAMENTI CON AHA

  • esporsi al sole o sottoporsi a lampade abbronzanti: gli aha sono foto sensibilizzanti,  svolgendo un’azione esfoliante, lasciano la tua pelle “nuda” e sensibile ai raggi uva e uvb.
  • Esporsi a fonti di calore anomale: no a saune e bagni turchi, subito dopo i trattamenti. Meglio far passare qualche giorno o completare il ciclo.
  • Evitare sbalzi termici: troppo caldo, troppo freddo. La pelle reagisce infiammandosi.
  • Se state usando un prodotto ad uso domestico, non superate mai i tempi di posa indicati sul prodotto e non tentate usi impropri: è efficace proprio perché è un acido da non sottovalutare!

COSA FARE DOPO UN PEELING – TRATTAMENTO CON AHA

  • Applicare sempre il siero indicato per il trattamento da seguire.
  • Idratare costantemente la pelle trattata: potreste avvertire un effetto di secchezza notevole se il trattamento è ben fatto, quindi scegliete una crema ricca ed elasticizzante.
  • Lasciare almeno 5 – 6 giorni tra un trattamento e l’altro;
  • Utilizzarlo a cicli, possibilmente solo nelle stagioni più fredde, per arrivare in primavera con una pelle radiosa e protetta.

Per il corretto utilizzo dei peeling AHA, leggete l’articolo dedicato:

PEELING AHA FUNZIONA? COME LO UTILIZZO?